RECENSIONE DI VALENTINA
Una biografia sentita, un memoriale che costruisce una sorta di archeologia affettiva, intorno alla complessa e interessante figura di Anna, madre dell'autrice. Un storia di vita che costituisce anche un importante documento storico voto al recupero delle sensazioni, sofferenze, dati reali che riguardarono la prigionia degli internati, visti da una prospettiva femminile.
La realtà dell'immigrazione, il difficile rapporto madre-figli, dopo una separazione obbligata e imposta dall'indigenza.
La realtà dell'immigrazione, il difficile rapporto madre-figli, dopo una separazione obbligata e Per affrontare tutti questi temi, la nostra autrice rifiuta decisamente le convenzioni deformanti della narrativa d'intreccio, che ignora la complessità inattingibile del reale e opta senz'altro per l'acronia: ciò non significa che il discorso non abbia una sua coerenza interna, ma che essa andrà ricercata altrove, ad altri livelli strutturali.
Il fatto è che qui, la macchina da presa punta il suo obiettivo non sull'io narrato, protagonista della storia passata, ma sull'io che narra, sulla attuale straordinaria esperienza memoriale: ad essa messa a fuoco, in primo piano, è la figura del narratore nell'atto in cui rivive i frammenti del proprio passato con la madre, ormai fuori dal tempo. Immerso in un "eterno presente", nel presente della memoria: un tempo soggettivo, tutto interiore, quello dell'anima, dove il passato non si cancella ma dura, riversando le sue ombre e le sue luci in un "infinito continuo".
L'autrice vive dunque in questa dimensione atemporale, passando da uno stato di coscienza all'altro, assecondando di volta in volta, il riemergere spontaneo e intermittente dei fantasmi che dalle stanze della memoria, si riaffacciano alla coscienza e la abitano.
A lettore si aprono così, spazi sconfinati dove fluisce un interrotto dialogo con Anna attraverso il Novecento: ricordi, nostalgie, evocazioni, libere associazioni, meditazioni; ed egli tutto registra fedelmente nella scrittura, come ubbidendo ad un imperante dettato interiore.